“Vivi con quelli che possono renderti migliore e che tu puoi rendere migliori. C'è un vantaggio reciproco, perché gli uomini, mentre insegnano, imparano.”
“E chi se ne frega se avevano dei difetti... Meglio! Se le Vespe invece di frenare, inchiodavano. Se le 500 eran fatte di latta. Se le Jeep non stavano in strada. Se le Clarks a giocarci a calcio si sbranavano... Meglio! Avevano un’anima! Eran fragili e imperfette, come noi! Si sciupavano, come noi! Andavano custoditi, come noi! Non li vogliamo dei prodotti perfetti, che non abbiano un’anima. Non ce ne frega un cazzo della perfezione, a noi...”
... non avete idea dell'umore in cui sono arrivato oggi, ha proseguito Churchill senza sorridere. Questo caso .... be', non posso proprio raccontarvelo ....volevo solo dire che vedervi ... mi ha fatto tanto ... mi riporta alle giuste proporzioni. Mi ricorda cosa è veramente importante nella vita.
Chi scrive storie non può permettersi il lusso di disperare. Deve credere che le cose si possono cambiare, perché in assenza di cambiamenti non esistono storie.
- Raccontami la storia di questa Milena. - No, non è possibile! - Perché? - Perché non si può raccontare la giovinezza .... - No? - Certo che no ... Come fai a raccontare l'ardore, la rabbia, la paura, la noia mortale, la speranza, la sofferenza e il vuoto meraviglioso e totale di quei giorni senza memoria che non passano mai. E il dolore, tutto il dolore, e la gioia immensa inebriante e stupida come la merda, eppure bruciante e benedetta ... No, non c'è verso .... Ce la possono fare solo i grandissimi o le grandissime ... E poi c'è anche il fatto di averla vissuta in quel momento lì, la giovinezza, in quegli anni lì che poi sono stati i migliori di sempre, di tutta la storia del mondo. Quelli sì che davvero non si possono raccontare, e si potevano solo vivere.
“Ogni volta che definisco un certo periodo della mia vita come «tanto tempo fa» ho quasi l'impressione di mettermi in cammino. Le cose che arriviamo a comprendere solo con il passare degli anni, e che confiniamo in quel «tanto tempo fa», sono forse quelle che ci hanno fatti diventare quel che siamo.”
«Conosco la differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore, e quelle che non sanno farlo. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso. – E se uno lo apre cosa accade? Si guarisce». Haruki Murakami, “Norwegian Wood”
Ho detto che conosco Luigia da sempre, ma la misura di questo sempre non è quella di un tempo determinato dagli orologi e dalle clessidre, bensì un tempo altro, interiore, personale, incomunicabile.
L'esperienza gli insegnava che quello era amore. Benché però lo sapesse che l'amore gli avrebbe portato affanni, tormenti e umiliazioni, che inoltre avrebbe distrutto la pace e riempito il cuore di armonie, senza che si trovi la calma di dar forma precisa alle idee e forgiarne con serenità qualcosa di compiuto, tuttavia lo accolse con gioia, abbandonandovisi intero e curandolo con tutte le forze dell'anima sua, perché sapeva che lo avrebbe reso ricco e vivente, e lui agognava d'essere ricco e vivente piuttosto che forgiare con serenità qualcosa di compiuto...
Su su... svelti eh, svelti, veloci... Piano, con calma. Non v'affrettate, eh... Poi non scrivete subito poesie d'amore, eh! Che sono le più difficili aspettate almeno almeno un'ottantina d'anni eh... Scrivetele su un altro argomento, che ne so su... su... il mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo, ecco, che non esiste una cosa più poetica di un'altra, eh? Avete capito? La poesia non è fuori, è dentro! Cos'è la poesia? Non chiedermelo più, guardati nello specchio: la poesia sei tu! E vestitele bene le poesie! Cercate bene le parole! Dovete sceglierle! A volte ci vogliono 8 mesi per trovare una parola! Sceglietele, che la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere! Da Adamo ed Eva: lo sapete Eva quanto c'ha messo prima di scegliere la foglia di fico giusta? Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa... Ha spogliato tutti i fichi del paradiso terrestre! Innamoratevi! Se non vi innamorate è tutto morto! Morto, tutto è... Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto, dilapidate la gioia! Sperperate l'allegria! Siate tristi e taciturni con esuberanza! Fate soffiare in faccia alla gente la felicità! E come si fa? Fammi vedere gli appunti che mi son scordato! questo è quello che dovete fare! Non son riuscito a leggerli! Per trasmettere la felicità bisogna essere felici. E per trasmettere il dolore bisogna essere felici. Siate felici! Dovete patire, stare male, soffrire, non abbiate paura a soffrire, tutto il mondo soffre! Eh? E se non avete i mezzi non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto! Avete capito? E non cercate la novità, la novità è la cosa più vecchia che ci sia. E se il pezzo non vi viene da questa posizione, da questa, da così, beh... buttatevi in terra! Mettetevi così! Eccolo qua... Oh! È da distesi che si vede il cielo! Guarda che bellezza, perché non mi ci sono messo prima!? Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono! Fatevi obbedire dalle parole! Se la parola... "muro"! "Muro" non ti dà retta... non usatela più per 8 anni, così impara! Che è questo? Boh! Non lo so! Questa è la bellezza! Come quei versi là, che voglio che rimangano scritti lì per sempre!.. Forza cancellate tutto.
Attilio De Giovanni (Roberto Benigni) – La tigre e la neve
Una parola dopo l'altra è così che si costruisce una storia. Un silenzio dopo l'altro è così che si dovrà entrare nella vita degli altri con pazienza, amore, curiosità. Una lacrima dopo l'altra è così che ci si allontana dal dolore.
E che ho capito che l'amore è un equilibrio instabile, che oscilla tra libertà e compromesso, e che chi ama cammina potente e traballante lungo un sentiero sottile e sempre incerto, ma senza mai voltare lo sguardo a chiedersi quale altra strada avrebbe potuto prendere.
Certe volte è imbarazzante scoprire che il corpo non vuole, o non sa mentire a proposito delle emozioni. Chi è mai riuscito, per ragioni di decoro, a rallentare un cuore che batte forte, o a ricacciare indietro un rossore?
Oggi ho parlato con una donna che un tempo amavo. "Pensavo di essere io la tua destinazione" mi ha detto "E invece pare che fossi soltanto una fermata lungo il percorso".
Quanto sia bello ricevere lettere dagli amici lontani, ce lo dimostra con un esempio personale anche Seneca, che scrivendo all'amico Lucilio a un certo punto dice : "Mi scrivi spesso, e io te ne sono grato. Così mi vieni a trovare nell'unico momento che ti è possibile: ogni volta che ricevo una tua lettera, mi sembra d'essere ancora con te. E se i ritratti degli amici lontani ci sono cari, perché ce li ricordano e ci consolano della loro lontananza, anche se è un povero conforto, quanto piacere possono farci le lettere, che ci portano la vera voce di un amico lontano !" E, grazie a Dio tu puoi ancora darci questa gioia: nessuno ti proibisce di scriverci, nulla te lo impedisce e, mi auguro non sarà certo la tua pigrizia la causa di un eventuale ritardo.
La cosa più bella del nostro amore è che esso non ha razionalità né logica. La cosa più bella del nostro amore è che esso cammina sull’acqua e non affonda.
Se penso a quante cose avevamo da dirci e a come evitavamo accuratamente di dirle c’è da non crederci. E' straordinaria la nostra capacità di fare finta di niente, di soffocare le domande; perché per quanto non sapere possa farci male, c'è sempre la possibilità che la risposta possa farci stare peggio. E quindi zitti.
Mentre prima per ricordarla mi bastavano cinque secondi, i cinque secondi sono diventati dieci, poi trenta, poi un minuto. Il tempo si è allungato pian piano, come le ombre al tramonto. E mi chiedo se di questo passo alla fine il suo viso non sarà inghiottito dall'oscurità.
Nasciamo e iniziamo immediatamente a imparare le parole, poi le ricreiamo con l'uso, ne disegniamo l'immagine su fogli di carta, e prima o poi ci accorgeremo che le parole sono, esse stesse, musica. Capiremo che un libro è come una partitura, che la parola è come una melodia armoniosa e inesauribile.
- Hai ragione. Avremo un po’ di cose da raccontare. Questa frase mi diede una fulminea tristezza. Immaginare che avremmo raccontato quello che ci stava succedendo implicava che tutto fosse finito, invece io non volevo che finisse, volevo restare sospeso nel punto in cui ero, sulla linea di confine. Nel punto esatto fra prima e dopo.
[...] l'arte di scriver storie sta nel saper tirare fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci si accorge che quel che si sapeva fare è proprio nulla.
E a un certo punto l'innamoramento di lei è pure innamoramento di sé, di sé innamorato di lei, è innamoramento di quel che potrebbero essere loro due insieme, e non sono.
... esistono le sconfitte. Ma nessuno può sfuggirvi. Perciò è meglio perdere alcuni combattimenti nella lotta per i propri sogni, piuttosto che essere sconfitto senza neppure conoscere il motivo per cui stai lottando.
Paulo Coelho - Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto
Quel "fra breve" potrebbero essere anche vent'anni, chi può misurare il tempo? [...] Il tempo è un elastico che tende e si accorcia. Star vicino o lontano, lì o qui, dipende solo dalla volontà.
Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me non dico che fosse come la mia ombra mi stava accanto anche nel buio non dico che fosse come le mie mani e i miei piedi quando si dorme si perdono le mani e i piedi io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me non dico che fosse fame o sete o desiderio del fresco nell'afa o del caldo nel gelo era qualcosa che non può giungere a sazietà non era gioia o tristezza non era legata alle città alle nuvole alle canzoni ai ricordi era in me e fuori di me. Durante tutto il viaggio la nostalgia non si è separata da me e del viaggio non mi resta nulla se non quella nostalgia. Nazim Hikmet