sabato 30 aprile 2016

Ma tu sei felice?

E poi una sera di quasi estate, al centro di una piazza sotto un cielo pesante, all'improvviso qualcuno mi chiese: ma tu sei felice?
 
Ph Robert Doisneau 

venerdì 29 aprile 2016

into the deep eyes ....

«Ma l’espressione degli occhi, lì non si sbaglia, che li guardi da vicino o da lontano. Eh sì, sono assai importanti gli occhi, sono una specie di barometro. Vedi chi ha una grande aridità nell’anima, chi senza una ragione può schiaffarti la punta dello stivale nelle costole, e chi invece ha paura di tutto e di tutti».
Michail Bulgakov, “Cuore di cane”

Ph Benoit Courti 

giovedì 28 aprile 2016

Incontri ....


Nelle nostre vite esistono persone che ci rendono felici per la semplice casualità di averle incrociate nel nostro cammino.

[....] ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po' di sé e si porta un po' di noi.
Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano mai per caso.

(tratto da
L'albero dell'amicizia - Jorge Luis Borges)

Ph Vadim Stein 

mercoledì 27 aprile 2016

Fammi una fotografia ...

Fammi una fotografia seducente
che sveli il balenio della mia tristezza.
Una fotografia
che fermi il sorriso
all’angolo della rivelazione.

Fammi una fotografia
dallo specchio, mentre mi lavo
e una quando mi avviluppo in me stessa
per diventare il mio scialle
e ancora una quando bacio le mie mani
per perdonarmi.

Fammi una fotografia
mentre strappo le altre.

(Amel Moussa)

Ph Gabriel Martin

martedì 26 aprile 2016

la profonda eternità .....

[...] Profondo è il mondo, più profondo di quanto il giorno pensasse.
Profondo è il suo dolore.
Gioia: ancora più profonda del dolore.
Dice il dolore: ‘Passa!’
Ma ogni gioia vuole l’eternità
vuole la profonda, più profonda eternità…
(Friedrich Nietzsche, Trunkenes Lied - Così parlò Zarathustra)


Ph Vadim Stein 


lunedì 25 aprile 2016

... ogni suo gesto

«Hai mai conosciuto una persona che fosse molte cose in una, le portasse con sé, che ogni suo gesto, ogni pensiero che tu fai di lei racchiudesse infinite cose della tua terra e del tuo cielo, e parole, ricordi, giorni andati che non saprai mai, giorni futuri, certezze, e un’altra terra e un altro cielo che non ti è dato possedere?».
Cesare Pavese

Ph Vadim Stein

domenica 24 aprile 2016

Fragilità ...

«Si chiama nostalgia,
e serve a ricordarci che per fortuna,
siamo anche fragili».
Cesare Pavese


Ph Vadim Stein 

breaking heart ....

 «Date parole al vostro dolore altrimenti il vostro cuore si spezza».
William Shakespeare, “Macbeth”


Ph Benoit Courti

sabato 23 aprile 2016

Il tempo non aspetta ....

…e per addormentarmi penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga per terra e si allarghi a macchia e si perda. E ti direi che amo, che amo ancora, anche se i sensi sembrano stanchi ...
Antonio Tabucchi - "Si sta facendo sempre più tardi"



Ph Peter Keetman 

venerdì 22 aprile 2016

Tacere ....

Funziona così anche nell'amore, dove si tace molto più di quanto si dica. Persino nell'amicizia, che dovrebbe essere il luogo dove la parola non conosce inibizioni e divieti. Ci censuriamo continuamente per paura di deludere, offendere, restare soli. Non difendiamo i nostri pensieri e li svendiamo per poco e niente, barattandoli con la dose minima di quieto vivere che ci lascia in quella tollerabile infelicità che non capiamo nemmeno di cosa sia fatta, esattamente. Siamo piuttosto ignoranti in materia d'infelicità, soprattutto della nostra. È per via di questa reticenza che quando ritroviamo i nostri pensieri nei libri, sembra che ce li tolgano di bocca con tutte le parole. Allora li rivalutiamo. Ci viene voglia di riprenderceli, di difenderli. In un certo senso, cominciamo a parlare.
Diego De Silva - Mancarsi



Ph Vadim Stein


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giovedì 21 aprile 2016

Occhi ...

Non avevo mai visto occhi così belli.
La finestra era aperta e il sole li illuminava.
C'era l'anima in quegli occhi.
(Charles Bukowski)


Ph Peter Lindbergh 

La voce del vuoto....

La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura.
La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere.

(Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere)

Foto Web

mercoledì 20 aprile 2016

L'unico tempo mio ...

Il tempo nascosto del sogno è l'unico tempo che mi è ancora concesso. L'unico tempo mio ..... 
Roberto Cotroneo - Questo amore

Ph Ilaria Trapani

martedì 19 aprile 2016

.. la sincerità è un incidente

E' cosi che stanno i rapporti fra le persone, anche fra quelle che si conoscono da una vita, ed è per questo che dire o non dire è la stessa cosa, e la sincerità è un incidente e non è nemmeno che faccia cosi bene come comunemente si pensa. Parlare non risolve i problemi, semmai gli dà una lisciatina. Non si può fare affidamento sulle parole, e questo è tutto. In certi momenti, quando guardi qualcuno che ti ha detto una cosa che avevi messo da parte convinto che fra voi avesse un qualche valore, e t'accorgi che manco se la ricorda, quella cosa, allora pensi che è proprio meglio che lasci perdere e non ci pensi neanche più, capito. 

Diego De Silva - Non avevo capito niente

Ph Rodney Smith

lunedì 18 aprile 2016

Silenziosa complicità ...

Si può entrare in contatto con le persone anche senza parlare....
...C’è un modo di entrare in contatto tra esseri umani più percettivo e affidabile della parola, fatto di sguardi, silenzi, gesti e messaggi ancora più sottili; è il modo in cui un essere umano nel suo intimo risponde al richiamo di un altro, quella silenziosa complicità che nel momento del pericolo dà alla muta domanda una risposta più inequivocabile di qualsiasi confessione o argomentazione, e il cui senso è semplicemente questo: io sono dalla tua parte, anch’io la penso così, condivido la tua preoccupazione, noi due siamo d’accordo.
Sándor Márai da "Liberazione"

Ph Vadim Stein

sabato 16 aprile 2016

Danzare ....

"Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrare stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra tutto sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano. Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro. - Danzare è la tua unica possibilità, - continuò. - Devi danzare, e danzare bene. Tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finché c'è musica, devi danzare!".
(Haruki Murakami - Dance dance dance)

Ph Lois Greenfield 


Io non so ballare, per nulla, non possiedo assolutamente questo dono e mi dispiace moltissimo, perché è un arte che mi affascina molto. Io non sarei mai in grado di mantenere la disciplina assoluta che la danza richiede ai ballerini, e invidio molto chi riesce a farlo. A me piace, non tanto la danza classica, che comunque ritengo base necessaria per ogni tipo di danza si intenda intraprendere, ma amo la danza moderna e contemporanea. Ho cominciato a interessarmi di danza dopo che da piccola mi facevano vedere i film di Fred Astaire (che è di una bravura assoluta) e Ginger Rogers, o dopo aver visto i film di Bob Fosse come Cabaret o All that Jazz (e molti altri, sarebbe difficile elencarli tutti ...), e dopo aver visto in teatro uno spettacolo con le coreografie di Maurice Bejart. Ho cominciato quindi a cercare immagini e a documentarmi sui più importanti coreografi contemporanei, la Bausch, Martha Grahm, Roland Petit, Daniel Ezralow, per citarne alcuni.


In "cinema amore mio" ho inserito un piccolo accenno sul film Pina di Wim Wenders, un film-documentario sulla vita della grande ballerina e coreografa Pina Bausch. Mi ha affascinato in modo particolare quel film per la bravura dei ballerini, per le coreografie create dalla Bausch e per il racconto che ne ha saputo fare Wenders.


E come dice Haruki Murakami  in Dance dance dance..... (nella danza come nella vita):
"- Danzare, -rispose. - Continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che si saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare."



venerdì 15 aprile 2016

Una solitudine romantica

«Lui aveva il dono straordinario della speranza, una solitudine romantica come mai ho trovato in altri e molto probabilmente mai più troverò».

Francis Scott Fitzgerald, “Il grande Gatsby”



One2One photographers 

giovedì 14 aprile 2016

Le espressioni, i volti e la verità ......

[..] le parole spesso servono a nasconder quello che pensiamo, invece di rivelarlo. Mentire con l'espressione del volto è più difficile. [...] Se non vieni distratto dalle parole, se puoi - e vuoi - fare caso ai dettagli ti accorgi della verità che c'è nelle facce. Allegria, rabbia, tristezza, stupore, disgusto, imbarazzo, insicurezza, meraviglia, sconforto, paura, entusiasmo, in tante sfumature difficili da descrivere. 
(Passeggeri notturni - Gianrico Carofiglio)


Ph Alfred Eisenstaedt

mercoledì 13 aprile 2016

L'attesa ....

"Perché ognuno di noi si aspetta delle sorprese meravigliose dalla vita. Anche chi non lo riconoscerebbe mai. Nascosta sotto i suoi pensieri c'è l'idea che a un certo punto gli arriverà da qualche parte il più incredibile dei regali, che cambierà ogni cosa e renderà la sua vita appassionante e divertente come non è mai stata. E quando abbiamo davanti la persona che ci sembra di riconoscere, pensiamo che sia lei o lui la sorpresa meravigliosa che aspettavamo"
(Pura v
ita - Andrea De Carlo)

Ph Rodney Smith

martedì 12 aprile 2016

Un posto speciale ...

Per molto tempo, ho tenuto un posto speciale nel mio cuore. 
Ho tenuto questo posto speciale solo per lei, come un segno “riservato” su un tavolo d’angolo tranquillo in un ristorante. Nonostante il fatto che fossi sicuro che non l’avrei mai più rivista. 
(Haruki Murakami)

Ph Elliott Erwitt

La libertà ...

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo. (Giorgio Gaber - La libertà)


Difficile parlare di libertà, soprattutto in questi anni. Siamo, nostro malgrado controllati, lasciamo una nostra tracciabilità man mano che facciamo qualcosa che difficilmente potrà mai essere cancellata. Ormai è tutto registrato sul web, a partire dai social e non solo, non dobbiamo dimenticare gli atti pubblici (ad esempio: tal dei tali vincitore del concorso pubblico nr. ..... ecc ecc). 
Nulla si può nascondere, per quanto si provi a mettere in modalità "privata" ogni social, ogni sito web a cui apparteniamo. Gli altri vedono ogni cosa, tutto sta a noi a saper condividere ciò che vogliamo sia condiviso. Gli altri vedono chi frequentiamo, chi sono i nostri amici, per esempio se si mette un "mi piace" su un post pubblico si capiscono le attitudini (... e alcune volte si scoprono certe "attitudini" da persone che non avresti mai voluto sapere!), le preferenze. Ogni nostra azione viene registrata e tracciata (Google per esempio ci avvisa sempre di controllare la Privacy, ci avvisa sempre dei cookies ecc ecc). Ormai è così. Quindi ritengo che non esista più la libertà in senso stretto.

Ma c'è un altro genere di libertà, la libertà di agire come vorremmo, la libertà di scegliere e di gestire la nostra vita esclusivamente come noi avremmo sempre sognato. E anche qui ritengo che la libertà non esista.

Dove comincia la nostra libertà di scegliere come agire, e dove finisce l'effetto obbligato delle circostanze?
Il filosofo Umberto Galimberti dice: tutto dipende da come ci costruiamo un'identità ... Più che di libertà dobbiamo parlare di caso, a cui segue un destino ...

Noi costruiamo la nostra identità nel tempo (dagli 0 ai 100 anni) su una base preesistente, c'è sempre stato un prima, carico di avvenimenti e persone che determinano i nostri comportamenti e il nostro essere. Esistono legami sociali, una educazione ricevuta, una sorta di terreno minato sul quale ci muoviamo, questo non ci permette di essere liberi, ma liberi veramente. 

La libertà è sempre condizionata da qualcosa, da qualcuno, da un evento, dalla moda, da uno stato sociale, può essere ogni cosa, una malattia, uno sciopero, un temporale, un terremoto, una guerra, una dittatura (per essere estremi), ma soprattutto da quei legacci che sono nelle nostre anime che non ci permettono, a volte, di liberarci, soprattutto da noi stessi. Dire "io sono libero e faccio come mi pare" è solo la scusante di chi, incapace di costruire la propria libertà in un contesto ben definito, vuole giustificare i propri comportamenti che a volte fanno male alle persone a cui si vuole bene, o che stanno semplicemente vicino. Chi è libero "dentro" veramente è capace di stare solo, ama la propria solitudine, invece molte volte chi "urla" il diritto alla propria libertà, al "fare come mi pare perché io sono fatto così", è incapace di stare solo, ma si circonda di mille persone ad uso e consumo personale.

Insomma, ha ragione Gaber quando dice:
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.


Ph Thomas Barbèy

lunedì 11 aprile 2016

Un'anima ...

Dare ad ogni emozione una personalità, ad ogni stato d'animo un'anima...

(Fernando Pessoa - Il libro dell'inquietudine)




Ph Selimaksan
Getty Images

domenica 10 aprile 2016

Quello che inferno non è ....

«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

Italo Calvino, “Le città invisibili”



Ph Feliciano Ripa 

venerdì 8 aprile 2016

..d'un tratto si finisce su un percorso sconosciuto

Com'è cominciato tutto? Come ha fatto tutto questo a diventare la mia realtà, la mia vita? C'è un momento in cui si compie un piccolo passo, pensò, si devia di un millimetro dalla solita via, a quel punto si è costretti a posare anche un secondo piede e d'un tratto si finisce su un percorso sconosciuto. Ogni passo è più o meno logico, conseguente al precedente, eppure di colpo ci si ritrova in un incubo.
(David Grossman - Qualcuno con cui correre)



Ph Ralph Gibson

giovedì 7 aprile 2016

Non innamorarti di una donna che legge.....

Non innamorarti di una donna che legge,
di una donna che sente troppo,
di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa,
che sa di sapere e che inoltre è capace di volare,
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride
o piange mentre fa l’amore,
che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più,
di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose),
o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica,
lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere,
che rimanga con te oppure no, che ti ami o no,
da una donna così, non si torna indietro.
Mai.

Martha Rivera Garrido - Non innamorarti di una donna che legge


Ph Henri Cartier Bresson

mercoledì 6 aprile 2016

Ostinatamente fraintesi ....

«Ci siamo fraintesi ostinatamente, come per proteggerci da qualcosa. Custodimmo il non capirsi per una discrezione e un pudore: ora so che questo conserva gli affetti. Fu una rinuncia e una preclusione ottemperata come una norma, sconosciuta alla volontà come un istinto. Fraintendersi fu giusta condizione, capirsi non poteva servirci. Poteva durare in eterno, non mi sarei mai stancato».

Erri de Luca, “Non ora, non qui”


Ph Benoit Courti 

Come è potuto succedere?

«E mi chiedo dove siamo andati a finire noi due. Come è potuto succedere? Dove è andato a finire tutto quello che ci sembrava così prezioso, dov'è lei e dov'è la persona che ero allora, il mio mondo?».
Haruki Murakami, “Norwegian Wood”


Ph Anders Petersen

martedì 5 aprile 2016

... il nostro riflesso

«Tutte le persone che incontriamo sono il nostro riflesso. Ci sono state mandate perché noi, vedendole, correggiamo i nostri errori; e quando noi lo facciamo, anche queste persone cambiano. Oppure se ne vanno per sempre dalla nostra vita».
Boris Pasternak

Ph Rodney Smith 

Sogni ...

Ma se il sogno che inseguivamo scopriamo poi non essere il sogno che credevamo di sognare? 
(F.C.)

Ph Rodney Smith

lunedì 4 aprile 2016

L'assenza .....

L’assenza è molto più sentita della presenza.
Essere presenti è come costruire insieme qualcosa, mattone dopo mattone, sasso dopo sasso, impercettibili, piccoli gesti quotidiani che a lungo termine sono evidenti, ma mai mentre li vivi.
L’assenza è come un gesto unico che quel muro costruito lo fa crollare. Tu sei li, e inerte, inerme ti chiedi il motivo, ma non trovi spiegazioni. Avverti solo un crollo improvviso, un tuffo al cuore e poi …silenzio, il peggiore: quello dell’indifferenza.
Anton Vanligt


Ph Rodney Smith

sabato 2 aprile 2016

Bardon, Autobus n. 144

C'è un limite alla quantità di sofferenze e di scombussolamento che si è disposti a sopportare in nome dell'amore, come c'è un limite al disordine che siamo disposti ad ignorare in una casa. Non si può conoscere in anticipo, ma quando lo raggiungi, te ne accorgi. Ne sono convinta.
Quando cominci veramente a lasciar perdere, succede così. Ti parte dentro una fitta di dolore segreta, inaspettata.
(Alice Munro - Le lune di Giove)

Ph Helmut Newton

venerdì 1 aprile 2016

Mi guardo bene ....

“Mi guardo bene dal tenermi in gola le parole: ho passato gran parte della mia vita a non dire le cose che volevo dire, e me ne sono pentito.
La nostra natura ci impone di mandare messaggi subliminali, comunicare con i gesti, perché abbiamo paura di esporci per come siamo.
Anche a noi stessi.
Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obbiettivi che ho abbandonato perché il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli.
Questa vita è una puttana e probabilmente mi spezzerà il cuore, ma cazzo, sono innamorato.
Va così, rhum e pera, perché ci sono dei momenti forti che ti lasciano l’amaro in bocca, e altri talmente belli da farti dimenticare quel retrogusto sgradevole che ha la vita […]”
Charles Bukowski - Mi guardo bene 


Ph Irving Penn