… vi sono persone che ci fanno ridere anche se non se lo propongono, ci riescono soprattutto perché ci danno gioia con la loro presenza e così per metterci a ridere ci basta molto poco, soltanto vederle e stare in loro compagnia e ascoltarle, anche se non dicono nulla dell’altro mondo e addirittura inanellano sciocchezze e battute deliberatamente, che comunque ci divertono tutte quante.
"Non so se è vero: ognuno ha la propria idea dell'amore." "No. Ci sono molti modi di amare, ma l'amore è uno solo, come l'arte. Mille forme, ma l'arte c'è o non c'è."
Le cose da fare sono tante, ma ormai ho deciso di smettere di usare la scusa che "non ho tempo". Nel "tempo che ho" continuerò a pensare a cosa riesco a fare. E "un giorno" diventerà "domani".
…. intuì che la vita è un insieme di attese. A volte così brevi che nemmeno te ne rendi conto, a volte così lunghe da sembrare infinite, ma con o senza pazienza hanno tutte una fine
Continua a stare con lui, Inbari. Nei pensieri. Nelle fantasie. Nei sogni. Anche questa è vita. Non solo quello che succede nella realtà, ma anche quello che sarebbe potuto succedere.
Ma quello che vediamo, leggiamo e ascoltiamo non può essere ignorato. Dimentichiamo in fretta le vicende, per non parlare dei dettagli di qualunque storia, quelle vere come quelle di finzione, che tendono a livellarsi via via che vi si deposita il tempo. Eppure tutto ciò che ci viene raccontato rimane latente nei meandri o negli anfratti della memoria, ai confini o ai margini della nostra immaginazione. Fa parte del nostro sapere, e pertanto del possibile.
Questa è la mia paura. Che ci facciamo invadere dalla bestialità. Che non ci rendiamo conto di quello che stiamo diventando e che, forse, siamo già diventati
Paolo Nori – Vi avverto che vivo per l’ultima volta – noi e Anna Achmatova
Le cose importanti non iniziano mai davvero, così mai davvero finiscono. Prima di esserci, in qualche modo c’erano già, e in qualche modo resteranno per sempre. Ci diciamo piacere di conoscerti, ci diciamo addio, ma sono parole, sono bugie, sono pezzetti a perdersi in qualcosa di enormemente più grande.
Passiamo l'esistenza alla ricerca di una soluzione, di qualcosa che ci consoli, che ci dia felicità e scacci tutti i mali. Alcuni intraprendono una strada lunga e ardua, e magari non trovano niente, a parte l'abbozzo di uno scopo, di una liberazione, o una forma di appagamento nella ricerca stessa, quanto a noi, ammiriamo nella loro perseveranza, ma ci è già abbastanza difficile accontentarci di esistere e prendiamo l'elisir invece di cercare, e continuiamo a chiederci qual è la via più breve per la felicità, e troviamo la risposta in Dio, nella scienza, nella grappa, nell'elisir che viene dalla Cina.
E in quell’attimo, anche se ero alla fine e tutto ormai si spegneva, ho capito che la vita è questa cosa: è barche che vengono e vanno, è salti che fai per salirci, senza sapere dove vai né se arriverai, solo continui a saltare e saltare.
Non scherzo. Dico quel che ho trovato. La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, si può viverla, si può farsene portare, si possono fare miracoli con essa, ma dirla e insegnarla non si può.
Non riuscivamo a intenderci. Discutevamo sul tema: la bellezza. – Gli uomini hanno perduto il senso della bellezza, - diceva Claudia. - La bellezza va inventata continuamente, - dicevo io. - La bellezza è sempre la bellezza, è eterna. - La bellezza nasce sempre da un urto. - Sì, i greci! - E bè, i greci? - È civiltà, la bellezza! - Quindi... - E allora... Potevamo parlarne fino a domani.
Italo Calvino - Gli amori difficili (La nuvola di smog)
hanno sempre il cervello in gran bollore, ed una fantasia così feconda da riuscire a concepir più cose di quante la ragione loro, a freddo, si mostra poi disposta ad accettare. Pazzo, amante, poeta: tutti e tre sono composti sol di fantasia.
William Shakespeare - Sogno di una notte di mezza estate
C’è un lungo silenzio. Ma i silenzi non sono più quelli di prima. Prima, ciò che le parole evitavano o si dimenticavano di dire lo dicevano i silenzi con la sfacciataggine dei bambini o dei pappagalli, ma ora non più, ora i silenzi sono privi di vita e non hanno nulla da aggiungere a quanto è stato detto. Sono così ottusi e spessi, i silenzi, che nemmeno i luoghi comuni, le frasi fatte, riescono ad attraversarli.
– Le persone, gli individui, si stancano dell’odio. Il tempo passa, perdono di vista la causa che lo aveva originato e non riescono piú a sentirlo con la stessa intensità. Rimangono soli con il loro odio, e ci vuole molta disciplina per risvegliarlo dentro di sé giorno per giorno. Prima o poi se ne dimenticano e diventano pigri, passivi.
Seduti l’uno accanto all’altro non potevamo guardarci in faccia, ma percepivamo il reciproco frullare dei nostri pensieri, attendendo che uno di noi avesse finalmente il coraggio di pronunciare le parole che avvertivamo in bilico sopra al nostro silenzio e che presto ci sarebbero rovinate addosso. Non sapevamo ancora quali sarebbero state, né chi le avrebbe pronunciate, ma ne avvertivamo il peso: le parole non dette sono assai più rumorose di quelle gridate.
Perché parliamo e parliamo, ma non ascoltiamo mai. Così non comprendiamo niente, solo prendiamo, tutto quello che c’è, anche se non c’è davvero. E chiudiamo gli occhi ogni notte come quella, senza sapere dove siamo, ma con una voglia stordente di andare ancora e ancora. Le mani piene di cose, le bocche piene di parole, pieni di nulla.
Mio padre diceva spesso: “Per la gente normale è molto difficile raccontare bene le bugie: la menzogna si scopre da sé. È come una coperta troppo corta: se ti copri i piedi ti si scopre la testa e se cerchi di coprirti la testa rimangono scoperti i piedi. Un uomo inventa delle bugie per nascondere qualcosa e non sa che le bugie stesse rivelano un’altra verità. La cruda verità d’altra parte alle volte può essere dannosa e di solito non porta nulla di buono. Che cosa può fare allora una persona normale? Stare in silenzio e guardare."
Bella curva aveva fatto la società italiana! esclamava tra sé. Due partigiani, un paesano e uno studente, due che s'erano ribellati insieme con l'idea che l'Italia fosse tutta da rifare; e adesso eccoli lì, cosa sono diventati, due che accettano il mondo com'è, che tirano ai quattrini, e senza più nemmeno le virtù della borghesia d'una volta, due pasticcioni dell'edilizia, e non per caso sono diventati soci d'affari, e naturalmente cercano di sopraffarsi a vicenda...
Italo Calvino - Gli amori difficili (La speculazione edilizia)
Non c'è tempo per nulla di meno. Il segreto del combattimento era nella non-resistenza. Chi è cedevole supera le prove; chi è duro, rigido, prima o poi viene sconfitto, e spezzato. [...] Il segreto dovrebbe essere nel saper trovare il punto di equilibrio fra resistenza e cedevolezza; cedevolezza e resistenza; debolezza e forza. Il principio della vittoria dovrebbe essere tutto qui. Fare esattamente il contrario di quello che l'avversario si aspetta, e che a te verrebbe naturale, o spontaneo. Qualunque cosa significhino queste due parole.
E io li guardavo felice di restare con loro, lontano dal mondo feroce degli uomini dove tutti sono contro tutti, e invece di reggersi l’un l’altro ti sbattono a terra per calpestarti e prendere un po’ di luce in più.
… senza stringergli la mano che lui mi porse senza problemi (chi ha ingannato o offeso di solito non se ne pone; anzi, spesso pretende che non si tenga conto di quello che ha fatto, perché tutti minimizziamo i danni che arrechiamo e ingigantiamo e serbiamo nella memoria quelli che subiamo).
Per lui, essere innamorato di Delia era stato sempre così, come nello specchio di questa grotta: essere entrati in un mondo al di là della parola. Del resto, in tutte le sue poesie, non aveva mai scritto un verso d'amore; neanche uno.
Italo Calvino - Gli amori difficili (L’avventura di un poeta)
Si pensa che vivere accada in automatico, ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Vivere è un impegno continuo. Ogni giorno devi ricordartene. Quindi si gentile con gli altri. Sii diverso. Sii audace. Permetti a te stesso di provare felicità e tristezza e pure rabbia, senza lasciare che ti consumino. Fa' sì che ogni giorno sia colmo di tutto il possibile.