sabato 1 ottobre 2016

Il viaggiatore

Quello che lui cercava era sempre qualcosa davanti a sé, e anche se si trattava del passato era un passato che cambiava man mano egli avanzava nel suo viaggio, perché il passato del viaggiatore cambia a seconda dell'itinerario compiuto, non diciamo il passato prossimo cui ogni giorno che passa aggiunge un giorno, ma il passato più remoto. Arrivando a ogni città nuova il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più l'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti. [...] I futuri non realizzati sono solo rami del passato:
rami secchi.

(Italo Calvino - Le città invisibili)

Ph Henri Cartier-Bresson

2 commenti:

  1. Francesca,
    i take these written in the momentum of a deeper understanding in Voyageur (Italo Calvino - Invisible Cities), it seems that according to the author "on arriving in each new city, the traveler finds his past that he did not know what to have: the strangeness of what you are " ; orchestrated the concepts of past, present and future seem architected in an emotional register, that is to say closing.

    The poet once again, may explain (his personal view) that in a limited space, or it can save only himself, but is it allowed him to discern much more ?.
    At each level, a flow understanding.
    It is for the reasons that I'm not surprised the inaccuracy of these writings (The Traveller) ...

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    1. Come scrive Calvino nello stesso libro: “Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure.” ...

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