martedì 30 agosto 2016

Ayrilik

"Ma dimmi" chiese lui col cuore a mille
"che nome hanno nella lingua tua
queste canzoni?" e lei rispose "Ayrilik
che vuol dire 'dolcissima mancanza'".
"Ma la malinconia non serve a niente"
lui protestò guardandola negli occhi.
"Come ti sbagli straniero" gli disse
la donna con dolcezza un po' materna
"quel sentimento è un puro distillato
che accende il desiderio più sublime."
"Desiderio di cosa?" chiese Max
sapendo la risposta già in anticipo
"La lontananza accende fatalmente"
lei replicò abbassando lo sguardo
"la voglia di sevdah che in lingua turca
vuol dire struggimento di passione"

Paolo Rumiz. La cotogna di Istanbul

Vadim Stein

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