Alla gente piacciono le cose semplici, pensò pieno di risentimento, e difficilmente capirà. La gente ha un inventario ristretto di nozioni bell’e pronte: amicizia, amore, matrimonio, avventura, infedeltà; ed è convinta che la vita stia tutta qua dentro. E invece non ci sta per niente.
Ma sbagliamo se pensiamo di essere abbastanza per una persona, di essere il suo unico mondo. Anche se la amiamo intensamente dobbiamo lasciarla libera, è lei che deve voler stare con te. E se non è così, allora non era destino. Abbiamo tutti talmente tanti desideri e nostalgie che nessuno di noi potrebbe mai soddisfarli da solo, sarebbe un peso insostenibile.
Quanti luoghi comuni ci portiamo appresso con disinvoltura, dico bene? Ad esempio, che il ricordo corrisponda alla somma di evento più tempo trascorso. E invece funziona in modo molto più strano di così: non so più chi ha detto che il ricordo è ciò che pensavamo di aver dimenticato.
C’è bisogno di fuggire quando si è già fuggiti? C’è una ragione per andare via quando si è già lontani? Accade, e non è raro, che si abbia bisogno di fuggire quando si è già altrove. Come se essere altrove non garantisse sempre lontananza, ma potesse finire per essere un modo del tornare vicini in una maniera subdola, persino asintomatica.