giovedì 29 aprile 2021

Diseguale

In ogni relazione diseguale e senza nome né riconoscimento esplicito, qualcuno tende a prendere l'iniziativa, a chiamare e a proporre d'incontrarsi, mentre l'altra parte ha due possibilità o strade per raggiungere la stessa meta di non sfumare e scomparire subito, per quanto creda che in ogni caso sarà quello il suo destino finale. Una è limitarsi ad aspettare, non fare mai neanche un passo, confidare di poter essere rimpianto e che il proprio silenzio e la propria assenza risultino insospettabilmente insopportabili o preoccupanti, perché tutti si abituano presto a quel che gli si regala o a quel che c'è. La seconda via è tentare di intrufolarsi senza farsi notare nella quotidianità di quel qualcuno, persistere senza insistere, farsi posto con vari pretesti, telefonare non per proporre alcunché - questo è vietato ancora - ma per confrontarsi su qualche cosa, per chiedere un consiglio o un favore, per raccontare quello che ci salta in mente - la maniera più efficace e drastica di coinvolgere - o per dare qualche informazione; essere presenti, agire come memorandum di se stessi, canticchiare a distanza, ronzare, dare luogo a un'abitudine che si installa impercettibilmente e come di soppiatto, fino a che un giorno quel qualcuno non si scopre a sentire la mancanza della telefonata che gli è divenuta abituale, sente qualcosa di simile ad un'offesa - o è l'ombra di un abbandono - e, impaziente, solleva il telefono senza naturalezza, improvvisa una scusa assurda e si sorprende ad essere lui che chiama.

Javier Marías - Gli innamoramenti


Ph Arnold Newman 

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