Ph Elliot Erwitt
Ci entravo spesso in quel bar, per comprare il latte durante la settimana, ogni sabato quando tornavo dal mercato, trafelata con le buste piene della spesa, e la domenica dopo la solita camminata di allenamento mattutino a Villa Ada, per un cappuccino o una centrifuga.
Ero sempre accolta con grandi sorrisi e il solito “Ciao France’ il solito latte oggi?”. I miei sapevano che quando entravo lì non ne sarei uscita prima di un quarto d’ora per “colpa” o per “fortuna” delle lunghe chiacchiere con Luigi il barista. Luigi era una delle poche persone che conosco che senza FB si ricordava sempre del mio compleanno, anche perché il suo è il giorno dopo al mio, e mi intratteneva con le sue solite chiacchiere. Appena entravo nel bar si accorgeva immediatamente se qualcosa non andasse e non si risparmiava nel chiedermi se fosse tutto a posto.
Mi mancherà l’indolenza di Simone, la sorridente accoglienza di Max e il continuo andare avanti e indietro della povera Valentina (lo dicevo sempre: voi la fate lavorare troppo questa povera ragazza!), i pranzi preparati al volo dalla signora. Mi auguro che la loro situazione si risolva e spero che non debbano pagare un prezzo troppo alto per questa decisione.
E’ il segno di tempi, negozi e gestioni che aprono e chiudono continuamente. Spesso sono attività di copertura (e quindi se chiudono non mi dispiace affatto), ma altre volte sono attività create sul lavoro e sull’entusiasmo di chi cerca di sopravvivere in questa giungla. Ora mi toccherà cercare un altro bar, ma ad essere sincera posti dove trovi persone gentili ce ne sono davvero pochi, a me non interessa trovare una vasta scelta di cornetti o aperitivi, a me basta un ambiente familiare dove poter fare quattro chiacchiere col sorriso ….
Searching for heart and soul people .....
Nessun commento:
Posta un commento