domenica 9 agosto 2015

... Le anime

Ripubblico questo mio articolo del 7 agosto, aggiornato alla fine, da alcune considerazioni che mi ha inviato un amico, dotato di particolare sensibilità, dopo aver letto le parole che ho scritto.

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Tempo fa mi sono imbattuta in un editoriale sulle anime gemelle di Massimo Gramellini, non poteva mancare in questo mio blog il cui tema portante è: searching for  heart and soul people .... 

Anima gemella, anima complementare, anima prescelta...

Ph Pavel Mirchuk

"Riguarda la questione dell’anima gemella. Esiste, sai? Anzi, ne esistono tre.
L’anima gemella come la si intende di solito è un’anima che ragiona, sente, soffre e gode come te. Viene dalla tua stessa famiglia di anime. Con lei è persino difficile litigare. Appena la incontri, avverti una sensazione rassicurante di affinità. Si diventa subito amici. Ma se ci si mette insieme, la passione dura poco. La natura non prevede che i simili si attraggano. […] Quando due anime affini si accoppiano, la voglia di stare al caldo può anche indurle a rimanere insieme per un po’, ma dopo essersi ritemprate a vicenda sentiranno l’impulso irresistibile di staccarsi. In quel caso si dirà che la noia ha ucciso l’amore, ma in realtà la noia non ha ucciso un bel niente: l’amore è un’altra cosa, una tensione d’anime contrastanti. E’ questo che lo distingue dall’amicizia.  
 Passiamo alla seconda serie di anime gemelle: le anime complementari. Queste non vengono dallo stesso ceppo, non hanno lo stesso carattere e nemmeno gli stessi gusti. Però condividono dei valori profondi su cui si può costruire una storia destinata a durare. Sono le coppie meglio assortite. Quelle che mettono su famiglia, fanno figli, accudiscono progetti. Ciascuna delle due anime ha un ruolo autonomo, ma insieme raggiungono un equilibrio che può resistere nel tempo. Oppure spezzarsi quando il cambiamento dell’una non viene bilanciato da un cambiamento corrispettivo dell’altra. 
Infine esiste la terza specie di anime gemelle: le anime prescelte. Sono anime che hanno fatto un patto antichissimo tra loro.[…] Quest’anima prescelta ha il potere di condizionarti l’esistenza: all’inizio con lei ti senti a disagio o in soggezione. Ciascuna delle due è la grande prova dell’altra. Sono storie dolorosissime che spesso finiscono male, anche se forse sarebbe più corretto dire che non finiscono mai. Due anime che si sono scelte generano il massimo dell’amore possibile. Un’energia formidabile, talmente forte che cavalcarla è un’impresa. Sono in pochi a resistere, ma chi riesce a non identificarsi nel dolore che l’altra le provoca ce la può fare." 

"L’argomento di questa volta non è da meno, anzi …!
E’ inevitabile che esso rimandi al proprio vissuto e che ci si interroghi su quali tipi di anime lo hanno costellato e, soprattutto, lo costellano nel presente.
Intanto trovo interessante ed suggestiva la descrizione che fai (ndr Gramellini) delle tre tipologie di “anima”, e la condivido in gran parte. Guardando alla mia esperienza, avverto però l’esigenza di aggiungere un’altra tipologia di “anima” che (in prima approssimazione) si potrebbe battezzare “anima assegnata dalla sorte” (in questa vita).
Le sue caratteristiche assomigliano molto a quelle dell’ anima “prescelta” ma si differenzia da quest’ultima essenzialmente per il fatto che essa non viene “scelta” o “prescelta” ma “assegnata”, forse dal caso, e che una volta venuti in contatto con essa non è più possibile, sia pure tra mille contraddizioni, farne a meno.
Si potrebbe obiettare che anche in questo caso c’è dietro una “scelta”, ma non è così. La differenza è sottile ma di rilevante importanza: ed in più essa è associata ad una componente di mistero indecifrabile, a cui non sarà mai possibile venire a capo.
Essa è intrinseca alla natura stessa di quell’anima, ed è al tempo stesso fonte di fascino e di insofferenza, di potente attrazione e di duro rifiuto, di felicità e di sofferenza …., un po’ come “odi et amo” di Catulllo, con le innumerevoli contraddizioni che l’accompagnano.
La questione si complicherebbe ulteriormente se si considerassero i mutamenti di cui ciascuna delle anime è oggetto e protagonista autonomamente . Ma questa complicazione sacrificherebbe la sintesi che mi pare essenziale alla tua rassegna delle anime gemelle.
Quanto alla descrizione di questa nuova tipologia, lascerei inalterata quella che hai adottato per l’anima “prescelta”, modificandola solo in un punto: non “Due anime che si sono scelte” ma “Due anime che il caso ha voluto che si incontrassero (benché tanto lontane dal proprio modello immaginario di anima gemella”) e che dopo …. non è stato più possibile se-pararsi.

Il resto della descrizione può restare immutata, in particolare la parte conclusiva!" (Domenico Rossi)

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