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Tempo fa mi sono imbattuta in un editoriale sulle anime gemelle di Massimo Gramellini, non poteva mancare in questo mio blog il cui tema portante è: searching for heart and soul people ....
Anima gemella, anima complementare, anima prescelta...
Ph Pavel Mirchuk
L’anima gemella come la si intende di solito è un’anima che ragiona, sente, soffre e gode come te. Viene dalla tua stessa famiglia di anime. Con lei è persino difficile litigare. Appena la incontri, avverti una sensazione rassicurante di affinità. Si diventa subito amici. Ma se ci si mette insieme, la passione dura poco. La natura non prevede che i simili si attraggano. […] Quando due anime affini si accoppiano, la voglia di stare al caldo può anche indurle a rimanere insieme per un po’, ma dopo essersi ritemprate a vicenda sentiranno l’impulso irresistibile di staccarsi. In quel caso si dirà che la noia ha ucciso l’amore, ma in realtà la noia non ha ucciso un bel niente: l’amore è un’altra cosa, una tensione d’anime contrastanti. E’ questo che lo distingue dall’amicizia.
Passiamo alla seconda serie di anime gemelle: le anime
complementari. Queste non vengono dallo stesso ceppo, non hanno lo stesso
carattere e nemmeno gli stessi gusti. Però condividono dei valori profondi su
cui si può costruire una storia destinata a durare. Sono le coppie meglio
assortite. Quelle che mettono su famiglia, fanno figli, accudiscono progetti.
Ciascuna delle due anime ha un ruolo autonomo, ma insieme raggiungono un
equilibrio che può resistere nel tempo. Oppure spezzarsi quando il cambiamento
dell’una non viene bilanciato da un cambiamento corrispettivo dell’altra.
Infine esiste la terza specie di anime gemelle: le
anime prescelte. Sono anime che hanno fatto un patto antichissimo tra loro.[…]
Quest’anima prescelta ha il potere di condizionarti l’esistenza: all’inizio con
lei ti senti a disagio o in soggezione. Ciascuna delle due è la grande prova
dell’altra. Sono storie dolorosissime che spesso finiscono male, anche se forse
sarebbe più corretto dire che non finiscono mai. Due anime che si sono scelte
generano il massimo dell’amore possibile. Un’energia formidabile, talmente
forte che cavalcarla è un’impresa. Sono in pochi a resistere, ma chi riesce a
non identificarsi nel dolore che l’altra le provoca ce la può fare."
"L’argomento di questa volta non è da meno, anzi …!
E’ inevitabile che esso rimandi al proprio vissuto e che ci
si interroghi su quali tipi di anime lo hanno costellato e, soprattutto, lo
costellano nel presente.
Intanto trovo interessante ed suggestiva la descrizione che
fai (ndr Gramellini) delle tre tipologie di “anima”, e la condivido in gran parte. Guardando
alla mia esperienza, avverto però l’esigenza di aggiungere un’altra tipologia
di “anima” che (in prima approssimazione) si potrebbe battezzare “anima
assegnata dalla sorte” (in questa vita).
Le sue caratteristiche assomigliano molto a quelle dell’
anima “prescelta” ma si differenzia da quest’ultima essenzialmente per il fatto
che essa non viene “scelta” o “prescelta” ma “assegnata”, forse dal caso, e che
una volta venuti in contatto con essa non è più possibile, sia pure tra mille
contraddizioni, farne a meno.
Si potrebbe obiettare che anche in questo caso c’è dietro
una “scelta”, ma non è così. La differenza è sottile ma di rilevante
importanza: ed in più essa è associata ad una componente di mistero
indecifrabile, a cui non sarà mai possibile venire a capo.
Essa è intrinseca alla natura stessa di quell’anima, ed è al
tempo stesso fonte di fascino e di insofferenza, di potente attrazione e di
duro rifiuto, di felicità e di sofferenza …., un po’ come “odi et amo” di
Catulllo, con le innumerevoli contraddizioni che l’accompagnano.
La questione si complicherebbe ulteriormente se si
considerassero i mutamenti di cui ciascuna delle anime è oggetto e protagonista
autonomamente . Ma questa complicazione sacrificherebbe la sintesi che mi pare
essenziale alla tua rassegna delle anime gemelle.
Quanto alla descrizione di questa nuova tipologia, lascerei
inalterata quella che hai adottato per l’anima “prescelta”, modificandola solo
in un punto: non “Due anime che si sono scelte” ma “Due anime che il caso ha
voluto che si incontrassero (benché tanto lontane dal proprio modello
immaginario di anima gemella”) e che dopo …. non è stato più possibile
se-pararsi.
Il resto della descrizione può restare immutata, in particolare
la parte conclusiva!" (Domenico Rossi)
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