sabato 10 febbraio 2018

.... quella felicità solo in qualche fotografia

…C’è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. Magari non lo si è affatto. Ma lo si porta scritto in faccia: io, famiglia da poco composta, sono nella mia pienezza e necessità, sono il cibo per l’occhio altrui, sono la carne terrena che imita la carne divina, sono la Famiglia nella sua beatitudine terrena. La si lascia stampata nelle fotografie questa felicità, sprizza dagli occhi, dai vestiti, dall’unità interna, da quel chiedersi, cercarsi, spingersi, annusarsi che abbiamo in comune con gli animali. Dopo, non si sa come, tutto si rompe, prende a sfaldarsi. La rosa ha dato il meglio di se, ora perde i petali a uno a uno e assomiglia più a un dente cariato che ad un fiore. L’odore è l’ultima cosa che se ne va; quel leggero sentore di carni addormentate, di fiati teneri e giovanissimi quel profumo di necessità che costituisce la perfezione della famiglia nel suo nascere. E’ orribile trovarsi adulti, ormai usciti da quel paradiso dei sensi e degli odori, e capire di aver conservato quella felicità solo in qualche fotografia…..….

Dacia Maraini - Bagheria



Ph Robert Doisneau

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