martedì 8 novembre 2022

Parole Pellegrine

Il canto da cicala a cicala, da trebbia a trebbia dell'estate
lima il silenzio del forteto, insegue 
tra i carri e in queste balze di terra dissodata
i rari uomini che passano su asini.

La quercia tiene fermi sopra la capanna i rami,
le porte chiuse inquadrano i loro picchi d'ombra.
La ruggine corrode il metallo delle spranghe.
Pende il tralcio pulito d'uva lugliola.

Tu dove sei? io qui anima e corpo.
Punto i piedi in quest'attimo di sosta.
Poco più posso dirti, poco più di questo è certo.

Mario Luzi – Parole Pellegrine


Ph Francesca Cammisa 

Nessun commento:

Posta un commento