mercoledì 5 settembre 2018

come se fossi un mago

“Si lasciarono davanti al tavolino di un caffè. Se conoscevi la proprietaria e ordinavi in francese potevi avere del vino nelle tazze da tè.
Lui aveva sempre saputo che non la conosceva e che non sarebbe mai arrivato a conoscerla. Adorare un paio di cosce non è sufficiente. Non gli era mai importato sapere chi era Tamara, ma solo quello che rappresentava. Glielo confessò e parlarono per tre ore.
"Mi dispiace, Tamara. Voglio toccare le persone come se fossi un mago, per cambiarle far loro del male, lasciare il mio marchio, farle diventare belle. Voglio essere l'ipnotizzatore che non corre il rischio di addormentarsi anche lui. Voglio baciare tenendo un occhio aperto. O forse l'ho fatto. Non voglio più farlo"
A Tamara piaceva il suo modo di parlare.” 

Leonard Cohen - Il gioco preferito

Ph Paul Almasy

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