giovedì 31 maggio 2018

C’è un equilibrio precario

“C’è un equilibrio precario, e l’uomo si spinge in avanti per non vacillare, come un funambolo. E poiché avanzando nella vita egli si lascia quella vissuta alle spalle, gli anni ancora da vivere e quelli già vissuti formano un muro, e il suo cammino finisce per assomigliare a quello del tarlo che, nel legno, può contorcersi come vuole, perfino tornare indietro, ma si lascia sempre alle spalle uno spazio vuoto. E in questa tremenda sensazione di uno spazio cieco, tagliato fuori, dietro a quello riempito, in questa metà che continua a mancare, sebbene tutto sia già un intero, si scorge finalmente ciò che chiamiamo anima.”

Robert Musil - L'uomo senza qualità 

Ph André Brito 

Nessun commento:

Posta un commento