Più passa il tempo, più mi accorgo che non buttiamo via proprio niente, mai. I ricordi vanno a nascondersi in certi cassetti dell’anima e poi, in un giorno a caso, in un’ora a caso, apri il cassetto sbagliato ed eccoli lì. Sfogli le fotografie con la bocca mezzo aperta e ti chiedi com’è possibile che dentro di te ci possa stare così tanta vita, come fai a contenere tutti quegli istanti, il profumo del pane in quelle albe al mare, quel bacio alla stazione, l’odore della carta dei libri vecchi, il rumore della pioggia in sottofondo quel pomeriggio mentre facevi l’amore con quella ragazza, la corsa in ospedale la notte in cui è nato tuo figlio, e poi ancora e ancora, tutta quella vita e tu così piccolo, non ci riesci a credere.
Li metti via perché fanno troppo male, quei ricordi; oppure perché fanno fin troppo bene: rivedersi così felici può ferire, se è un po’ che hai smesso di esserlo. Non è vigliaccheria: è spirito di sopravvivenza.
Enrico Galiano - Geografia di un dolore perfetto
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