Lettere
Il mio amore per Te si è sminuzzato in giorni e lettere, in ore e righe. Di qui l'inquietudine. (Per questo chiedesti quiete!) Una lettera oggi, una lettera domani. Tu vivi, io voglio vederTi. Trapianto dal Sempre all'Adesso. Di qui il tormento, la conta dei giorni, l'insignificanza di ogni singola ora, l'ora soltanto come passo innanzi... verso la lettera. “Essere” nell'altro o “avere” l'altro (o voler avere, o in genere “volere”, è lo stesso!). Quando me ne accorsi, tacqui.
Adesso tutto è passato. Dei miei desideri vengo presto a capo. Che cosa volevo da Te? Nulla. Semmai: essere accanto a Te. Forse semplicemente: venire da Te. Senza lettere era già: senza Te. Col passar del tempo - peggio. Senza lettere - senza Te; con le lettere - senza Te. “In” Te Non “essere”. Morire!
Così sono io. Così è l'amore... nel tempo. Ingrato e autodistruttivo. Io non onoro e non amo l'amore.
Marina Cvetaeva - Rainer Maria Rilke - Lettere
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