Altre, invero, erano le cose che maggiormente cattivavano il mio animo: parlare e ridere insieme, scambiarsi favori e gentilezze, leggere insieme libri allettanti, scherzare insieme e onorarsi a vicenda, imparare l'uno dall'altro, desiderare con impazienza gli assenti, accogliere con gioia chi tornava. Queste e altre simili manifestazioni, promananti dal cuore di chi ama e di chi ricambia l'affetto, attraverso il viso, la lingua, gli occhi e mille altri segni di affetto, sono come fomiti che accendono gli animi e di molti ne fanno uno solo. Questo è quello che si ama negli amici, e si ama in modo tale che l'umana coscienza si senta colpevole se non ama chi riama o non riama chi ama, nulla desiderando della persona dell'altro, se non manifestazioni di affetto. Ma beato chi ama te e ama l'amico in te e il nemico per te! Non perde mai nessun caro solo colui per il quale tutti sono cari in lui, che mai si perde.
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