venerdì 12 ottobre 2018

Suonatina di pianoforte

Vieni qui, facciamo una poesia 
che non sappia di nulla 
e dica tutto lo stesso, 
e sia come un rigagnolo di suoni 
stentati 
che si perde tra le sabbie 
e vi muore con un gorgoglio sommesso; 
facciamo una suonatina di pianoforte 
alla Maurizio Ravel, 
una musichetta incoerente 
ma senza complicazioni, 
che tanto credi proprio 
a grattare nel fondo non c’è senso; 
facciamo qualcosa di “genere leggero”. 

Vieni qui, non c’è nemmeno bisogno 
di disturbar la natura 
co’i suoi seriosi paesaggi 
e le pirotecniche astrali; 
ne’ tireremo in ballo 
i grandi problemi eterni, 
l'immortalità dello Spirito 
od altrettanti garbugli; 
diremo poche frasi comunali 
senza grandi pretese, 
da gente ormai classificata, 
gente priva di “profondita’; 
e se le parole ci mancheranno 
noi strapperemo il filo del discorso
per svagarci 

in un minuetto approssimativo 
che si disciolga in arabeschi d’oro, 
si rompa in una gran pioggia di lucciole 
e dispaia lasciandoci negli occhi 
un pullulare di stelle, un ossessione di luci. 

Poi quando la suonatina languirà davvero 
la finiremo come vuole la moda 
senza perorazioni urlanti ed enfasi; 
la finiremo, se ci parrà il caso, 
nel momento in cui pare ricominciare 
e il pubblico rimane con un palmo di naso. 
La spegneremo come un lume, di colpo. Con un soffio.

Eugenio Montale - Suonatina di pianoforte 


Marc Chagall

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