Sì, il mare è altro da noi. Ed è più forte di noi. Fa parte del nostro mondo, ma allo stesso tempo ci sfugge. Si ha la stessa sensazione osservando il cielo stellato e riflettendo sull’immensità dell’Universo, all’interno del quale il nostro spazio vitale non rappresenta quasi nulla. Solo che il mare è più vicino: è lì, fa parte della storia della Terra, puoi toccarlo, puoi farci il bagno… E soprattutto, fa sognare. Per esempio, quando ero piccola, mi chiedevo dove finisse. Guardo l’orizzonte, lontanissimo, ma sento che il limite non è quello. L’orizzonte non è il bordo di un’immensa piscina, dev’esserci per forza qualcosa al di là; e quando vedo le navi sparire piano piano, anche se so che non sono affondate e nemmeno che sono cadute dall’altra parte, so anche che sono lontane, così lontane che se mi mettessi per mare non riuscirei a raggiungerle. Ho l’impressione che non smetterò mai di chiedermelo: dove finisce il mare?
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