E poi, avevo detto, i principali colpevoli, secondo me, della nostra situazione disperata, non erano i governanti o la massoneria o la Confindustria, i cosiddetti poteri forti che ci avrebbero impedito di esprimere la nostra libertà, non c’erano poteri forti che potessero impedirci di esprimere la nostra libertà, l’unico potere forte che ci impediva di esprimerla era dentro di noi, i colpevoli di tutto eravam noi, uno per uno, e uno per uno avevamo, se volevamo, la possibilità di venirne fuori.
A volte amiamo anche se ci rimane solo un filo di speranza. A volte piangiamo senza lacrime, ma con tutto il nostro essere. In fondo è tutto qui: l’amore e i suoi obblighi, il dolore e la sua verità. Non ci è concesso altro. Possiamo solo cercare di resistere fino all’alba di uno nuovo giorno.
La caduta rende un pezzo unico, ma bisogna sapersi aggiustare. Altrimenti, siamo solo pezzi rotti. L’esperienza è scusa. L’esperienza è competitive advantage. Dipende se, dopo la caduta, vogliamo rialzarci o restare rotti. Il vero fallimento non è cadere, ma rifiutarsi di imparare da quelle cadute.
Emmanuele Govoni - Che Profumo Ha Un Pixel?: 126 Racconti, Pensieri, Riflessioni sulla Vita e i suoi Paradossi
Faceva bene sentire la possibilità del perdono, la possibilità di prendere in considerazione un’altra possibilità, per lui e per la loro storia comune. Anche se per il momento non l’avrebbero riscritta, anche se non sarebbero riusciti a serbare quella pace e a tornare a credere in un nuovo inizio, l’illusione era pur sempre dolce, conciliante.
Nessuno dei due parlava. Le parole non avevano forza sufficiente. Come danzatori fermi in una posa, si tenevano abbracciati abbandonandosi allo scorrere del tempo.
Haruki Murakami - L'incolore Murakami, Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio